Il
confino coatto:
quando
le Eolie significano libertà
Oggi 22 aprile
alle 10,30, si è tenuto all’interno dell’Hotel
Mea di Lipari un incontro sul confino coatto avvenuto a Lipari durante il
periodo del Fascismo.
La
conferenza ha visto in particolare la presenza di due importanti personalità: Luciano Tuis, figlio del confinato Tuis, e del Senatore del PD Ranucci.
A dare il
benvenuto a queste due importanti personalità nazionali vi erano: il dottor. Giuseppe La Greca (storico
eoliano), Nino Saltalamacchia -
co-direttore della casa editrice “Centro
Studi Eoliano”, il presidente di
Federalberghi Isole Eolie Christian Del Bono ed infine il Sindaco di Lipari Marco Giorgianni.
La sala era
gremita di tante persone, facenti parte della sfera politica, economica e
sociale delle Isole
Eolie. L’argomento che ha attratto così tante persone, è
stato da sempre molto discusso nella nostra terra ma sempre importante e
primario, ossia la vicenda del confino coatto a cui furono condannati
una serie di personaggi politici durante il periodo fascista. Personaggi
politici che non erano stati emarginati dalla società perché colpevoli di
chissà quale atroce atto di delinquenza, ma perché ideologicamente e
politicamente scomodi al totalitarismo spietato messo in piedi da Benito
Mussolini. Gente comune, che solo perché combatteva un sistema dittatoriale
erano stati strappate alle loro famiglie e mandati nelle nostre Isole per
rimanere incarcerati all’interno delle sue mura; sorvegliati e vessati dalle
camicie nere, ma profondamente sostenuti dai nostri nonni e bisnonni, che si
erano da subito resi conto che costoro non erano da temere … ma da ammirare. 
Il secondo a
prendere la parola è stato il Sindaco,
che d’accordo con le idee di Del Bono ha idealmente segnato nell’agenda degli
impegni comunali la progettazione di tale percorso e di come Lui in quanto
portavoce di tutta la comunità eoliana (di cui pressoché tutti i rappresentanti
ideali erano presenti in sala), fosse più che felice di poter valorizzare la
storia della sua terra e rendere onore a coloro che al suo interno ne furono
rinchiusi.
Poi la
discussione è entrata nel vivo. Davvero molto emozionante è stata la voce
profonda e sincera di Luciano Tuis
che ha raccontato la storia di suo padre, di come il Fascismo lo abbia
brutalmente strappato alla sua casa e alla sua famiglia perché aveva osato dire
“A” anziché dire la B di Benito (prerogativa di ogni totalitarismo è: “O come
dico io, o tu sparisci in fretta!”). Il suo racconto è stato toccante ed ha
delineato la figura di un uomo (suo padre) profondamente di sinistra ed
attivamente impegnato per la salvaguardia dei principi di libertà ed
uguaglianza che erano stati soffocati a forza dal regime.
La “palla” è
stata poi finalmente passata al dottor. Come noto, il dottor La Greca ha precedentemente
scritto un libro, intitolato: “La lunga
notte”, in cui racconta proprio e dettagliatamente la vicenda del confino
coatto a Lipari. Il dottor La Greca che, con il suo sorriso e le sue stupende capacità
narrative, rivolto da un lato verso la platea e dall’altro verso il Tuis (come
parlando all’animo di suo nonno che vive in quello del nipote) ha raccontato
l’identità e la quotidianità dei confinati. Ha tenuto tesa (in senso positivo!)
la sala raccontando di edifici e luoghi antichi del centro eoliano su cui oggi
sono stati costruiti altre piazze ed altre attività. Nessuno di noi poteva mai
immaginare quanta cultura e quanta bellezza si trova sotto i nostri piedi senza
saperlo e di come sia importante riscoprire questi posti, non solo per noi ma
per chiunque nel mondo perché questi luoghi così piccoli sono stati così
giganti, perché hanno avuto un ruolo fondamentale nella democrazia e nell’idea
di libertà che ogni giorno hanno trasmesso i confinati.
Trovo che un
fatto bellissimo sia stata la partecipazione attiva e sentita non solo di altri
storici e personalità eoliana alla discussione (tra cui un altro importante
storico eoliano è il dottor. Michele
Giacomo Antonio che essendo stato ex-sindaco di Lipari ha, come il dottor La
Greca, ben presente che significa essere eoliani) ma di tutta la totalità delle
persone in sala, che ascoltavano e parlavano tra di loro non per distrazione ma
per discutere attivamente di ciò di cui si stava parlando.
Dopo gli
applausi, a prendere infine la parola è stato il Senatore Ranucci che ringraziando l’Amministrazione per aver dato
lui la cittadinanza eoliana onoraria e corroborato da ciò che i suoi ospiti ed
ospitanti avevano detto poco prima, ha ricordato di come infatti la
Costituzione e la democrazia abbiano condannato il fascismo ed abbiano reso
onore a tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita e la loro libertà per
dare un significato alla libertà e al popolo. Ha fatto notare come determinati
temi non siano mai temi remoti del passato ma siano (e devono essere!) sempre
presenti nelle nostre coscienze e di come non bisogna mai dimenticarli.
Sono rimasto
particolarmente commosso.
Ho da subito respirato forza, entusiasmo e
voglia di raccontare. Gli antichi guerrieri greci credevano che narrando le
loro gesta sarebbero per sempre vissuti nella memoria dell’umanità, e così è
stato. In quella sala non c’erano solo relatori e partecipanti, ma anche i
confinati politici. Lì seduti ad ascoltare, lì seduti a contemplare,
abbracciare e sorridere a tutti coloro che con entusiasmo e commozione li
ricordavano ma soprattutto ricordavano il significato che loro hanno avuto non
solo per le Eolie (queste terre con la loro bellezza naturalistica ed umana li
hanno accolti come figli maltrattati) ma per l’intera nazione.
E’ la storia
di come i confinati si siano trasformati da emarginati nazionali a pieni Eoliani
di adozione (un bel numero di loro si erano sposati con nostre bellissime
eoliane guarda caso!) e tutti noi (parlo come se stesse parlando un mio
bisnonno) guardando negli occhi e nell’anima i confinato, hanno capito la differenza
profonda che c’è tra dittatura e democrazia, tra brutalità e bontà, tra classismo
e solidarietà e di come degli uomini liberi per quanto incatenati dal sistema,
fossero spiritualmente più liberi di soldati liberamente capaci di compiere
soprusi all’interno di un sistema totalitario che li teneva in pugno non solo
fisicamente ma anche ideologicamente.
Quindi noi
di Blog7Isole ringraziamo il Centro
Studi Eoliano per aver organizzato questo importante incontro; il Dottor. Giuseppe La Greca per il suo
grandioso impegno costante nella promozione storico-culturale della nostra terra,
il dottor. Del Bono, il Sig. Tuis per la sua testimonianza ed
il Senatore Ranucci nonché l’Amministrazione comunale e ci
auguriamo che un tale grande progetto di valorizzazione storico-culturale
turistica possa effettivamente avvenire ed anche in tempi brevi!
(Prima di chiudere l’incontro è stato con commozione ricordato Massimo Mezzapica, dipendente comunale e persona buona ed apprezzata a Lipari, che è purtroppo scomparsa proprio ieri; le nostre condoglianze e la nostra vicinanza vanno alla famiglia).
Diego Maystick La Greca
Per Blog7isole
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